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Reiki >> Osho reiki

maniL' Osho Reiki (detto anche Osho Neo Reiki) per metodo, prassi di insegnamento e simboli, non si differenzia in modo sostanziale dal metodo del Reiki di Usui.

 

La differenzia sostanziale, che noi riteniamo un grande valore aggiunto, è che questa versione del Reiki risente della visione e dei suggerimenti che Osho stesso vi diede al riguardo, quando questa tecnica gli fu fatta conoscere da alcuni terapisti nella sua Comune a Pune, in India.

 

Osho riconobbe al Reiki il valore di essere un grande dono dell' esistenza, un mezzo con cui era possibile entrare in sintonia col proprio essere e con l' Energia Superiore, ma lo volle accompagnare, come del resto era sua prerogativa per ogni cosa, alla meditazione. Egli infatti trovò che il Reiki avviava un processo di trasformazione interiore, nonché una crescita della consapevolezza, simile a quello della meditazione, e proprio per questo motivo suggerì che il percorso di guarigione del Reiki non fosse mai disgiunto dal processo meditativo.

 

Nell' Osho reiki, quindi, il modo in cui si concepisce la meditazione, e le meditazioni che si propongono, sono quelle di Osho, e non quelle di Usui. 

 

Inoltre, Osho diede grande enfasi al principio della trasmissione dell' Energia Universale tramite il Centro del Cuore, cosa che a suo avviso permetteva un migliore grado di canalizzazione -ed un minor livello di personalizzazione- nella trasmissione energetica.

 

Di conseguenza, puntando il focus sulla centratura sul cuore, e in sintonia col proprio stile "zen" di visione della vita e della disciplina interiore, Osho suggerì una semplificazione nell' approccio al Reiki, esplicitata attraverso un approccio diretto ed esperienziale e un' alleggerimento della teoria e dei termini tecnici, derivanti dalla lingua e dalla tradizione giapponese, che potevano comportare un appesantimento teorico ed un insidioso tranello "esotico" che nulla aggiunge al Reiki (che, ricordiamolo, è Energia Universale e non energia giapponese!), ma che anzi rischia di complicare e abbellire inutilmente qualcosa di semplice e puro, già di per sè più che bastante, efficacie proprio perché funzionante a scapito di ogni mediazione culturale o scolastica.